LA DIGA DI TENARDA
La diga di Tenarda è stata costruita
nei primi anni '60. Il lago artificiale
misura 0,3 kmq e può contenere circa 2.000.000 m3 di acqua; la diga è
del tipo a gravità ordinaria, misura 33,5 m circa di altezza e 195 m di lunghezza.
L’acqua provienente dall'invaso arriva a Poggio ed Arma dove viene filtrata e
potabilizzata.
Le fonti principali di produzione sono state fino a poco tempo fa due: le sorgenti della
Valle Oxentina e la falda freatica dal subalveo del torrente Argentina. E' evidente che
se si fosse adottato per le utenze irrigue il sistema a contatore, la portata
indispensabile per le esigenze dell'irrigazione durante la stagione estiva di maggior
richiesta non avrebbe potuto superare il gettito delle sopracitate fonti di
produzione. Poiché questo si sarebbe verificato proprio nel periodo di maggiore magra
di queste ultime, ne sarebbe derivata una forte limitazione della superficie coltivata a
fior ed una scarsissima utilizzazione dell'acqua.
Perciò il sistema a lente idrometrica per l'irrigazione è basato sul criterio del massimo
sfruttamento delle limitate risorse idriche disponibili, tenuto conto che l'elevato reddito
realizzabile colla coltivazione a fiori dava sufficiente margine per lo immobilizzo dei
capitali necessari per la costruzione della vasche.
L'approvvigionamento dell'acquedotto è stato nel 1963 integrato
con l'immissione nella
rete di distribuzione dell'acqua derivata dal bacino artificiale di Tenarda nell'alta
Valle Nervia. Tale nuova risorsa idrica ha permesso l'eliminazione della critica situazione che
andava sempre più aggravandosi in questi ultimi anni per deficienza di acqua nella
rete di distribuzione soprattutto nella stagione estiva.
Il contributo dell'impianto di Tenarda ha però una portata limitata in quanto è previsto
per fronteggiare l'incremento dei consumi per una decina di anni, in attesa della
realizzazione del progetto di derivazione dal subalveo di Roya.
Considerato che, allorché l'impianto di Tenarda è entrato in funzione nel 1963, ha
dovuto colmare una situazione di approvvigionamento deficitaria da tre anni, ne deriva
che nel 1970 avrebbe potuto assicurare il fabbisogno idrico durante il periodo estivo
ancora per soli cinque anni.
Per tale ragione l'Amaie presentò il progetto esecutivo di derivazione dal subalveo del fiume Roya in base ad una concessione di
cui era in possesso e realizzò la nuova condotta del Roya.
|