L'ACQUEDOTTO DI SIRO ANDREA CARLI

Siro Andrea nato dall’agiata famiglia sanremese dei Carli  il 7 Luglio 1797, compì i suoi studi prima a Sanremo e poi a Genova; si laureò in medicina il 24 Maggio 1816 nell'Università di Torino non ancora diciannovenne.
Dall'Università di Torino passò a Pavia, a Milano e a Parma dove conobbe tutti i più illustri professori dell'epoca, passò quindi a Venezia, Bologna, Firenze, Lucca, Pisa, Siena e nel 1818 arrivò a Roma. Da Roma passò a Napoli, ma essendo di sentimenti italianissimi, allora in sospetto, preferì recarsi a Parigi dove si perfezionò in Chimica e nelle Scienze Naturali, apprendendo perfettamente la lingua francese.
Da Parigi passò nel 1820 in Inghilterra per perfezionarsi nell'inglese ma, il clima non troppo mite e l'assiduità agli studi, avevano cominciato ad affievolirne la salute per cui visitò il Portogallo e la Spagna imparando egregiamente anche lo spagnolo.
Nel dicembre del 1821 ritornò a Sanremo.
Nel 1823 a reggere la Provincia di Sanremo, facente parte del Regno Sabaudo, venne mandato Alberto Nota, conosciuto nel mondo letterario per le sue commedie.
Nel 1827 il Nota propose Sindaco della città l’appena trentenne Carli, del quale era diventato grande amico, ma il Governo “temendo l'ammiratore delle libertà inglesi” respinse la proposta; l’anno successivo, ripresentata la proposta, il Governo lo nominò Sindaco con decreto del 29 febbraio.
Il Carli si propose subito di rimediare alla scarsità di acqua e con l'appoggio del Nota, rese pubblico  il suo progetto.
La popolazione sanremese accolse con entusiasmo la proposta e le cronache dell'epoca narrano dell’entusiasmo e del fervore della popolazione; ricchi e poveri andarono a gara per aiutare alla realizzazione dell’opera, prestandosi a tutti i più duri lavori di trasporto dei materiali da costruzione.
I signori Ammirati, con regolare atto del notaio Francesco Donetti in data 21 Ottobre 1828, « si sono compiaciuti di fare a questa Magnifica Comunità gratuita concessione di una sorgente d'acqua nascente nel loro terreno boschile e castagnile posto in questo territorio, chiamato Breschi, in vicinanza del cosiddetto Lago Negro ». In cambio ottennero di poter utilizzare l’acqua del troppo pieno della fontana, costruita in località Cardellina, per poter così  irrigare le proprietà famigliari (25 settembre 1828).
Secondo i dati esistenti la lunghezza del canale, dalla sorgente alla Porta detta di San Nicola, era di metri 4136 con una differenza di livello di m. 317,71.
Il canale era in muratura largo 20 cm ed  alto 16 a fondo curvo ricoperto con lastroni; vennero inoltre posati 757 metri di tubo in cotto verniciato, lunghi 50 cm, del diametro di 12 ed incastrati per 8 per portare da 399 metri prima della Porta San Nicola l'acqua alle fontane di Piazza dei Dolori, di Palazzo, ora Alberto Nota, e Piazza Nuova, ora Mercato - Eroi Sanremesi - con un percorso totale di metri 4971,20.
Le vasche erano in pietra calcare dei Balzi Rossi e la loro costruzione fu appaltata e deliberata il 17 Giugno 1828 a Francesco Serra di Vincenzo.
La fontana alla Marina, Piazza dei Missionari, ora Bresca, fu deliberata più tardi il 18 Agosto 1834, con una tubazione di 320 metri a partire dalla fontana di Piazza Palazzo, A. Nota, di modo che tutta la lunghezza della conduttura salì a 5291,20 metri.
Questo importante lavoro aveva ottenuto il plauso di tutti i cittadini e lo scrittore Pietro Giordani, amico del Carli, dettò un iscrizione la quale doveva eternare la gloriosa memoria:

 MDCCCXXVIII IL CONSIGLIO DEL COMUNE AD ISTANZA DI ALBERTO NOTA R. INTENDENTE PER CURA DI A. CARLI SINDACO NELLA CITTÀ CHE BEVEVA SCARSO E REO CONDUSSE PER PIÙ DI VM METRI ACQUA OTTIMA VINTE LE DIFFICOLTÀ DELL'OPERA ACCORCIATI GRANDEMENTE IL TEMPO E LE SPESE DA UNIVERSALE E GENERALE CONCORSO DI OGNI ORDINE DI CITTADINI 
 

Nel 1828 la popolazione di Sanremo era di  diecimila abitanti circa, non risulta quale fosse allora esattamente la portata della sorgente, ma, nel 1934, era di m.c. 430 giornalieri per cui la dotazione era di 43 litri per abitante.
Al benemerito cittadino Siro Andrea Carli, sei volte Sindaco, tre volte Deputato al Parlamento di Torino, che nel 1831 aveva costruito un pubblico lavatoio (ora demolito), nel 1838 l'attuale Cimitero Monumentale e nel 1843 aveva iniziata l'attuale Via Matteotti, il Comune e i cittadini eressero un monumento in Piazza Mercato con la dedica:


  A SIRO ANDREA CARLI SINDACO BENEMERITO MDCCCLXXXIX 
 

Crescendo la popolazione di Sanremo, che nel 1884 era di 15716 persone, le fontane di Siro Andrea Carli, per quanto migliorate nella condotta con la sostituzione di tubi in pietra serpentina, non erano più sufficienti; con l'estendersi dell'abitato era fortemente risentita l’insufficienza dell'acqua potabile che si voleva anche nelle case private.
Le proposte al Municipio di Sanremo non mancarono. La Società francese Galopin, Sue, Jacob & C. propose nel 1881 di derivare dal subalveo del fiume Roya, oltre il Castello di Piena, duecento litri al secondo pari a 17280 m.c. al giorno con altezza massima di distribuzione di 120 metri.
La Ditta Galopin voleva dare l’acqua da Ventimiglia a Sanremo, servendo  tutti i paesi.
La Società Italiana per Condotte d'Acqua con sede in Roma, in data 28 Dicembre 1881 domandò che il Comune facesse un regolare concorso sotto determinate condizioni che essa offriva.
La Société Lyonnaise des Eaux e de l'Eclairage, che si era assicurata la proprietà delle sorgenti di Argallo, Comune di Badalucco, offriva  20 litri di acqua  al secondo.
L'opinione pubblica propendeva per l'acqua di sorgiva, ma le discussioni andavano per le lunghe e il pubblico si sfogava nei carnevali a mettere in caricatura la venuta delle acque di Argallo che camminavano a passo di tartaruga o di lumaca.